Il Premier designato Draghi ha ultimato proficuamente il suo primo giro di consultazioni accertando un’ampia maggioranza che lo sostiene. Mugugni a sinistra. La Meloni è fuori. Domani 8 febbraio inizia la seconda breve consultazione: i primi nomi dei ministri che circolano, ma ancora nulla di certo


 — A cura di Giuseppe Stella e di Emilio Oliviero Scali —

— Agenzia di Stampa Agim —

Il Premier incaricato Mario Draghi per formare il nuovo governo tecnico-politico è al lavoro in queste convulse ore per concludere il suo mandato esplorativo e di ricerca dei consensi (la prima fase è finita). In atto risulta che solo la Meloni (auto-isolata) ha rinunciato a partecipare ad un Governo di “salvezza della Nazione” voluto fortemente anche e soprattutto dagli Usa, dai Paesi dell’alleanza Atlantica (Onu e Nato) e dall’Ue (27 Paesi aderenti) coi quali pare che il Presidente Mattarella si sia preventivamente consultato prima di decidere in via definitiva saggia e responsabile. Tutte le altre rappresentanze politiche hanno detto di sì ad un Governo a guida Draghi, un tecnico conosciuto e molto apprezzato in tutto il mondo per le sue grandi capacità economiche e organizzative. Una contestazione incredibile arriva invece da Di Battista, che non si capisce se vuole che il movimento 5s ritorni alle origini dell’1 vale 1 (il che non è stato mai vero: una buffonata) perché tutti noi, è risaputo, siamo nati ognuno diverso dall’altro. Ma queste sono quisquilie e pura lana caprina…, come il comportamento incomprensibile, in un momento come questo, della Meloni che certamente alle prossime elezioni (quelle comunali di città molto importanti come Roma) riceverà meno consenti, dato che i suoi stretti alleati, Berlusconi e Salvini, hanno accettato decisamente di sponsorizzare il futuro governo del Presidente o di Unità nazionale che dir si voglia nell’interesse superiore della Nazione (che appartiene a tutti i cittadini italiani). Le polemiche del Pd e di Leu non fanno testo…sono solo banalità partitocratiche (di sinistra…che ancora pensa al passato remoto), dal momento che sinora la politica è stata quasi messa alla berlina dagli stessi partiti che componevano la precedente maggioranza a causa delle continue liti, discussioni sterili, barricate a oltranza e muri frapposti ad ogni iniziativa e decisione che proponevano a turno gli stessi componenti della passata maggioranza andata. E tale demerito va attribuito principalmente ai grillini le cui anime sono fratturate e diverse e non omogenie: infatti, ognuno dice la sua e va avanti per la sua strada senza concludere nulla di buono e anzi arrecando danni al sistema Paese.

Prosegue intanto il lavoro di Mario Draghi per provare a formare un nuovo governo. Il premier incaricato ha terminato ieri il primo giro di consultazioni, dalle quali è emersa una più che possibile larga maggioranza per un esecutivo a sua guida.

Se anche il secondo giro di colloqui, che inizierà domani 8 febbraio, dovesse andare in direzione di un consenso garantito in Parlamento, il Premier Draghi potrà nominare la squadra di governo. Ma quale spazio sarà occupato dai tecnici e quale dai politici? E come i ministeri saranno ripartiti? Qui ancora i tasselli sono tutti da incastonare. Comunque sia, il secondo giro di Draghi dovrebbe durare 2 o 3 giorni al massimo, salvo sorprese…Ma tutti gli italiani sono in ansia. Si faccia presto!!!

I ministeri ai politici potrebbero essere 10, i restanti 13 (almeno quelli compresi nel Governo Conte 2, che in totale erano 23) dovrebbero essere assegnati a tecnici. Nel Governo Conte 2, bocciato sonoramente per dissensi inauditi, 15 ministeri erano con portafoglio e 8 senza.

Bisognerà vedere come deciderà Draghi, che costantemente si consulta col Presidente Mattarella e non solo, con Usa e Ue che ci osservano e marcano stretto il nostro Paese che corre seri e gravi pericoli economici e sociali, oltre che politici per comportamenti anomali ed equivoci di chi ha governato prima. Alcuni hanno addirittura intessuto rapporti stretti con la Cina (intitolati “la via della seta” di cui hanno persino tratto vanto) e…anche affari alla grande con quel Paese in cui vige ancora il comunismo. Cose che dovrebbero emergere quanto prima dirompenti…e saranno dolori per tanti).

 

Probabilmente una poltrona andrà ad alcuni big come Giancarlo Giorgetti (Lega), Andrea Orlando, Ettore Rosato o Luigi Di Maio e ad altri due (ancora solo ipotesi e previsioni raccolte qua e là nei saloni del Palazzo).

Due le poltrone al Pd (un partito che ha perso le elezioni e si ritrova sempre al governo con le mani in pasta): da scegliere tra Orlando, Guerini, Franceschini e Delrio.

 

Lega: Giorgetti è tra i preferiti (forse come  sotto-segretario a Palazzo Chigi). Poi, Giulia Bongiorno (l’avvocatessa di spicco del centro-destra) e Gianmarco Centinaio con dicasteri di peso.

A Forza Italia invece potrebbero dare una poltrona ad Antonio Tajani e a Mariastella Gelmini.

 

A Italia Viva darebbero un ministero a Ettore Rosato…o chissà a chi altro.

Leu (un Partito sciolto la scorsa primavera del 2020 e dunque inesistente) invece punta a riconfermare Speranza alla Sanità, una compagine che ha perplessità sulla presenza della Lega al Governo. Ma anche la loro presenza suscita più di un interrogativo nell’area opposta di centro-destra perché appartiene all’estrema sinistra radicale, (non pentita?) le cui radici storiche sono… evidentemente ancora impregnate di nostalgie verso un passato turbolento e sanguinario con nello sfondo la guerra fredda e propaggini (in quei tempi) filo sovietiche staliniste (dittatura assoluta rossa e simile a quella nera di Hitler). Ed è quanto dire! Un passato, mai dimenticato, che sempre ritorna, come il richiamo della foresta di zanna bianca.

Tornando ai nomi, anche Emma Bonino potrebbe avere qualcosa…

Con 10…ministri politici, altrettanti sarebbero tecnici… ma ancora niente di definitivo e le cose potrebbero cambiare perché bisognerà attendere la seconda fase di consultazioni che inizierà, come detto, domani 8 febbraio.

Per gli incarichi economici, si ipotizzano i massimi esperti italiani che accorreranno al capezzale del Paese.. distrutto da spese folli grilline incredibili con bonus a pioggia…anche alle tartarughe caretta…caretta. Ci sono stati danni erariali? Chi ha maturato colpe (qui si tratta di spese miliardarie) prima o poi sarà stanato e in qualche modo pagherà. Le indiscrezioni parlano di indagini mirate che sarebbero già partite per denunce varie…; la giustizia (quella giusta s’intende) è lenta ma arriva sempre prima o poi per tutti (potenti e non). E sarà nemesi adeguata.

Chi di giustizialismo (spada) ferisce di giustizialismo (spada) perisce? La massima antica è sempre efficace.

Ma aspettiamo, noi comuni italiani, la fine di questa storia che appare infinita quando invece tempo da perdere non ce n’è più per nessuno e le polemiche (che ancora piovono da ogni parte) al confronto di un’Italia in rovina sono parole vuote di fronte a una crisi incredibile maturata in questi due ultimi anni con governi improvvidi e improvvisati.

 

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